Scambi giovanili: dalla Bulgaria a Bologna con Bologna Connect

erasmus

Abbiamo incontrato Giulia Salucci di Younet e le persone coinvolte nel progetto VET provenienti dalla Bulgaria. Blagovesta Guetova, per Bologna Connect, i due studenti bulgari Vladimir Karakehayov e Mihail Yurukov e le loro insegnanti , la Sig.ra Hristova e la Pechilkova, c’hanno raccontato la  loro esperienza di scambio a Bologna.

Giulia, ci vuoi raccontare brevemente come e quando nasce il progetto di Younet?

Younet nasce nel 2010 come associazione di promozione sociale e per esperienza diretta dei fondatori che in seguito alla partecipazione a dei campi di lavoro finanziati dai progetti europei, hanno cominciato a scrivere scambi giovanili. Da questi progetti inizialmente molto semplici, ha preso vita l’esperienza di Younet; nel corso del tempo i progetti scritti ed implementati si sono fatti sempre più complessi, abbiamo ampliato prima allo SVE (Servizio Volontario Europeo) e successivamente, dal 2013, ai progetti in ambito VET (Vocational Educational Training). Questi ultimi sono progetti di mobilità per studenti di scuole tecnico-professionali (vocational students). E’ l’esperienza che stanno vivendo  i ragazzi; si tratta dell’opportunità, all’interno del programma Erasmus +, di svolgere un tirocinio all’estero all’interno di un percorso scolastico.

Younet collabora, inoltre, con numerosi enti locali – tra cui lo Europe Direct, il Comune di Bologna e la Regione -, organizza attività con scuole, centri di aggregazione e gestisce uno sportello di consulenza alla mobilità giovanile, che si chiama YouMOB, a Bologna e a San Lazzaro, per fornire qualsiasi tipo di informazione a chiunque voglia partire per l’estero. Non ultima c’è la gestione delle giornate di informazione e orientamento che la stessa Regione ci chiede di organizzare.

Fra le opportunità per partire col programma Erasmus + abbiamo progetti di breve, medio e lungo termine . Nel primo caso, si tratta di semplici scambi giovanili e corsi di formazione, fra i progetti di medio termine abbiamo i VET , invece gli ultimi, più duraturi, sono SVE, Strategic Partnership e Capacity Building. Si tratta di progetti pluriennali più ampi dei precedenti e che trattano di diverse tematiche, dal sociale all’ambiente, alla cittadinanza attiva.

Un altro tema importante è quello dell’imprenditorialità giovanile, a cui ci dedichiamo dall’anno scorso. Al di là dei singoli progetti, comunque, si può dire che il focus sia sempre la mobilità giovanile, il nostro obbiettivo è quello di incentivarla il più possibile, sensibilizzando i ragazzi e facendo comprendere loro come quella dello scambio sia una fondamentale opportunità di apertura e di crescita personale e professionale.

 La nostra chiacchierata continua, poi, con le due insegnanti che hanno accompagnato gli studenti durante questa esperienza a Bologna.

Come siete entrate a contatto con Younet?

Non sappiamo i dettagli, ma sicuramente tutto è partito dalla volontà del preside dalla nostra scuola che si è messo in contatto con altre scuola del paese per avere informazioni sulle opportunità di scambio. La nostra scuola l’anno scorso ha partecipato ad uno scambio della durata di un mese con la Germania. I ragazzi, che si occupavano di meccanica, hanno avuto l’opportunità di andare a visitare la Mercedes e BMV.

Per voi è la prima volta in Italia?

Una di noi era stata in vacanza a Venezia, ma è la prima volta che facciamo uno scambio di questo tipo.

Da quale scuole provengono i ragazzi?

Sono iscritti alla “Vocational High School of Engeneering and Technology ‘Hristo Botev’”; si tratta di un istituto superiore con circa 200/230 studenti iscritti. Attualmente sono disponibili tre indirizzi: quello informatico legato principalmente alla riparazione, un indirizzo legato alla meccanica e ai trasporti e infine il terzo legato all’apprendimento dell’utilizzo delle macchine da cucire.

Generalmente qual è la reazione dei ragazzi e delle loro famiglie quando vengono proposte questo genere di opportunità?

Da parte di entrambi c’è molto interesse e molto entusiasmo per un’eventuale partecipazione. Purtroppo però il progetto prevede la partecipazione di sole 20 persone, perciò gli esclusi sono sempre tanti.

Vi è piaciuta Bologna?

Purtroppo non abbiamo avuto modo di girare molto per la città, ma sicuramente le cose che c’hanno colpito di più sono l’architettura e l’atmosfera, decisamente diverse da quelle a cui siamo abituate. Per noi vedere un centro storico medievale perfettamente conservato è assolutamente una novità. Una delle cose che c’ha meravigliato è, senza dubbio, la gentilezza e la disponibilità dei bolognesi, soprattutto sui mezzi pubblici. Speriamo che questo serva da esempio anche per i ragazzi, perché imparino ad essere sempre gentili e cortesi verso gli altri.

Siete soddisfatte del progetto e della vostra partecipazione?

Siamo molto contente di avere avuto questa opportunità e di vedere i nostri ragazzi contenti dell’esperienza che stanno facendo. Sono molto giovani, per loro è stata la prima esperienza all’estero senza la famiglia e a volte è capitato che avessero nostalgia di casa e che questo mese sembrasse passare troppo lentamente. Ma vista la giovane età è assolutamente comprensibile e nel complesso, è stata comunque un’esperienza molto positiva.

Blagovesta Guetova, anche lei di origini bulgare, collabora con Bologna Connect e durante quest’esperienza è stata il punto di riferimento dei ragazzi.

Blagovesta, di cosa vi siete occupati tu e i ragazzi durante questa collaborazione.

La collaborazione con i ragazzi si è svolta nell’ambito del progetto di Bologna Connect, un’associazione che ha come obbiettivo quello di portare Bologna nel mondo ed il mondo a Bologna. Il nostro lavoro, quindi, ha avuto come obbiettivo quello di mettere le basi per la promozione di Bologna in Bulgaria e accrescere il turismo incoming e outgoing. Inizialmente abbiamo fatto una serie di uscite per conoscere Bologna e raccogliere materiali promozionali come foto e video, abbiamo poi preceduto con la creazione di due database, uno delle strutture alberghiere che potrebbero eventualmente ricevere i turisti bulgari e uno delle agenzie di viaggi e tour operator in modo da avere le idee chiare sulle offerte esistenti. Abbiamo poi cominciato la preparazione di un sito in bulgaro, inglese e italiano e di un profilo Facebook, sempre da utilizzare per la promozione turistica. Vista la giovane età dei ragazzi, abbiamo pensato anche di divertirci un po’ realizzando dei brevi video in cui rispondiamo alle principali domande sulle eccellenze di Bologna e scherziamo, ispirandoci alle domande più assurde che fanno alcuni turisti. I ragazzi inoltre, hanno avuto modo di mettere in pratica le loro competenze tecnico-informatiche, aggiustando qualche tablet e USB device che hanno avuto dei problemi durante il nostre mese insieme.

Vladimir e Mihail (17 e 15 anni) un po’ intimiditi, ci raccontano fra il bulgaro e l’inglese, come è stato il loro mese bolognese e cosa porteranno con sé di quest’esperienza ormai agli sgoccioli.

Cosa avete imparato?IMG_20160715_160956

Per noi questa è stata la prima esperienza di tipo lavorativo, quindi il primo passo è stato sicuramente la costituzione di un team e la necessità di imparare a lavorare per obbiettivi e in maniera autonoma. Una delle prime scoperte è stata Whatsapp che in Bulgaria non si usa quanto Viber o Messenger, questo è stato fondamentale perché attraverso un gruppo abbiamo avuto modo di condividere con Blagovesta alcuni materiali come le foto fatte in giro per la città. Un’altra cosa molto importante è stato imparare ad utilizzare Excell per creare i database di alberghi e agenzie di viaggi.

Suggerireste ad altri ragazzi di partecipare ad uno scambio?

Assolutamente si.

Quali sono stati i punti di forza di quest’esperienza?

E’ stato tutto molto bello, ma sicuramente una delle cose più importanti è stata la possibilità di approfondire le nostre conoscenze informatiche a livello di software, visto che i nostri studi si sono concentrati maggiormente sull’hardware. Anche noi siamo stati molto colpiti dalla gentilezza e disponibilità delle persone, ora che torniamo in Bulgaria cercheremo di portare la nostra esperienza ed essere più gentili con tutti!

Cosa pensate di questo progetto? Pensate che questa collaborazione potrebbe proseguire nel tempo nonostante la distanza?

Perché no, è una cosa che si può fare. Inoltre questo progetto potrebbe andare avanti anche con gli altri ragazzi che verranno a Bologna da Settembre e che potranno dare il loro contributo e mettere le loro competenze al servizio del lavoro svolto fino a questo momento.

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